Cellophane flowers of yellow and green

Non era tanto il vento a darle fastidio – soffiava spesso in quel periodo dell’anno e ci aveva ormai fatto l’abitudine – quanto la sabbia sottile, che galleggiava nell’aria e rendeva secche le gole e polverosi gli oggetti.
 
Aveva dovuto coprire di cellophane trasparente le allegre tovaglie a fiori gialli e verdi; era più facile pulirle in questo modo, bastava un panno umido e il gioco era fatto. Non voleva che i suoi clienti dovessero lamentarsi di un cattivo servizio, ci teneva al buon nome del suo locale.
 
Mentre lo pensava sorrise involontariamente: il “buon nome” non era stata esattamente la più grande delle sue preoccupazioni anni prima, quando aveva dovuto affrontare lo sguardo severo del padre, diretto non più al suo viso, ma alla pancia che continuava ad arrotondarsi.
Eppure l’aveva sostenuto quello sguardo e, insieme ad esso, quello curioso degli avventori del locale e il muto rimprovero delle anziane vicine, sedute ad intrecciare giunchi e pettegolezzi lungo le strade che portavano al molo.
 
Se ne era fatto uno scudo anche dopo, coperta nelle notti fredde e ventaglio nell’afa dei pomeriggi d’estate, quando il sole filtrava tra le foglie del pergolato e tracciava disegni sulle pietre chiare.
 
E poi era stato un altro sguardo ad animarle le giornate: carne della sua carne, ma occhi non suoi.
 
Li aveva visti scurirsi nel tempo, perdere l’azzurro scuro dei neonati per avvicinarsi a un colore di castagna, così lontano dal suo verdemare da sembrare quasi estraneo. Li aveva visti illuminarsi alla vista di un bel gioco e stancarsene presto per volgersi, irrequieti, in cerca di nuove avventure. E in quegli occhi inquieti ne aveva cercati altri, accesi e poi lontani, che aveva amato un giorno.
 
Un giorno soltanto, che valeva una vita: quella che aveva dato alla luce.
 
Quel giorno l’aveva avvolto in un foglio di cellophane con il suo cuore, per conservarli insieme. Ma la sabbia del tempo è sottile e insinuante, e poco alla volta aveva smesso di cercare quello sguardo negli occhi di suo figlio. Anche il cuore si era acquietato e non sobbalzava più quando una sagoma apparentemente nota si stagliava per un attimo contro il sole estivo per poi svelarsi, sconosciuta e quieta, nella penombra del pergolato.
 
Fu dunque senza scosse che notò, quel giorno, l’avanzare dell’uomo. Camminava lento, il corpo proteso in avanti come a sostenere un peso che solo lui, forse, vedeva, ma che ne incurvava spalle e petto.
 
E mentre due occhi di castagna cercavano di abituarsi al passaggio di una diversa luce, il suo cuore ebbe, finalmente, il tempo di un addio.
 
 
 
 
 
Giorni fa, un uomo si appoggiava, incerto, al  muro di una casa, mentre un dolore sordo e acuto a un tempo gli toglieva il fiato. Pochi passi più indietro, due occhi verdemare si fermavano, per un attimo, su un piatto colmo e una sedia vuota; poi tornarono, come di consueto, a perlustrare il locale.
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26 risposte a Cellophane flowers of yellow and green

  1. metallicafisica ha detto:

    La sabbia si insinua ovunque, forma rocce e dune, nasconde e svela… e si diffonde, trasportata dal vento caldo di questi giorni, di blog in blog…

    ot: AUGURI, anche da qui, sorellona!

  2. gilgamesh ha detto:

    Auguri anche qua pure da me e famija, fatti ieri in apposito post e poco fa anche sulla tavolata.

    P.S. Sabri (intesa come MF), quel caffé a quando lo rimandiamo? ;P

  3. metallicafisica ha detto:

    Gilga: uno di questi pomeriggi, quando vuoi e puoi, lascio a te la scelta:)

  4. aitan ha detto:

    Seppilo or ora,
    e mi aggiunsi tardivo
    agli auguri.

  5. riccionascosto ha detto:

    Sorellona: la sabbia si insinua ovunque, sì (pure tra rocce e piselli, ma questa è un’altra storia). Vedo che hai trovato i ricci che festeggiano! :)))

    Bardo, ho visto il post (grazie, secondo la gematria quest’anno vittoriosa ovunque, anche gli anni compongono il magico sette!) 🙂

    Aitan, i pensieri felici – e gli auguri lo sono – non hanno tempo, né scadenza. Grazie.

  6. metallicafisica ha detto:

    sì, ce l’ho fatta… ritonando, dopo la nostra telefonata al sole:)***

  7. Effe ha detto:

    ogni storia è un’altra storia

  8. silvia67 ha detto:

    Auguri in ritardo… e che ne avevamo parlato! … la testa …
    Ma poi come hai passato questo compleanno numerologicamente così particolare?

  9. bert67 ha detto:

    Auguri ricciolina!
    col caldo di oggi questo è l’unico commento che riesco a produrre …:-)

  10. riccionascosto ha detto:

    MF: allora l’attesa ha portato i suoi frutti 😉

    Herr Effe, un’altra storia, sì, ma scritta sulla sabbia.

    Silvia, se te lo racconto, non ci credi 😉 (un sabato qualunque, con qualche bella sorpresa e un po’ di code in auto)

    Bert, e gli auguri ti sembrano niente? :)))

  11. e.l.e.n.a. ha detto:

    auguri anche per di qua! 🙂

  12. riccionascosto ha detto:

    Grazie anche per di qua, allora! :))
    (però te lo dico, io biondaplatino – come di – non mi ci vedo proprio…)

  13. metallicafisica ha detto:

    Riccio: non ti sto a specificare la “fruttanza” ma il raccolto è stato di prima qualità…:)***

  14. sphera ha detto:

    È che i figli sono sempre un passato, un presente, un futuro e un addio.

  15. sphera ha detto:

    (E per fortuna, che così raccolgono tutto e lo gettano ridendo, a manciate, più avanti. Che bello.)

  16. tippi ha detto:

    tanti auguri riccio.
    mi piace come scrivi

  17. riccionascosto ha detto:

    Spheraè vero e bello quello che dici (e che le manciate siano sempre sorridenti: non un semplice gettare, ma un seminare per il futuro di nuovi figli)

    Tippi, grazie. E a me piace come sei tu.

  18. Petarda ha detto:

    in ritardissimo: AUGURI!!! :)))
    mi piace molto questa talea 🙂

  19. cybbolo ha detto:

    augurelloli tardivissimi, riccio…;-)))

  20. riccionascosto ha detto:

    Petarda, grazie. Gli auguri non hanno scadenza. 🙂
    E la talea non è bella, forse (grazie anche di questo), ma volevo cercare di dar voce a uno sguardo.

    Cyb, gli auguri comunque, come dicevo a Pet, non hanno scadenza. E in ogni caso, meglio dopo che prima… 😉

  21. lotrovassi ha detto:

    Allora se “meglio tardi che mai”… – anche se con un po’ di vergogna – te li faccio anch’io…AUGURI RICCIO !

  22. riccionascosto ha detto:

    Grazie, Lot (or thank you a LOT, as you like it 😉 )

  23. Flounder ha detto:

    ma quant’è bello questo racconto

  24. riccionascosto ha detto:

    Grazie, Flo’. 🙂

  25. Flounder ha detto:

    mammamia, che scuorno.
    la faccia mia sotto i piedi vostri per non essermi accorta del compleanno.

    perdonatemi, perdonatemi assai

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