“Siamo di uno stesso sangue, fratellino, tu ed io”
(R. Kipling, Il Libro della Jungla)
Girellando per la rete (le mie parole latitano, ma per fortuna quelle degli altri sembrano ben vive) ho trovato questo interessante post di Solimano, dove si prende spunto dal Libro della Jungla di Kipling per parlare di letture formative, di amore per la vita e di imparare ad essere “quella cosa lì che sei tu” (che non è una cosa facile, condivido).
Ora non storcete il naso pensando che “mi bastan poche briciole, lo stretto indispensabile” non è poi questa grande filosofia di vita (eppure potrebbe esserne un estratto), perché non stiamo parlando – né Solimano, né io – del cartone animato di Walt Disney, ma proprio del libro.
Di quel libro che insegna come, ad esempio, “La forza del lupo è nel Branco, la forza del Branco è nel lupo” – lo dice Rashka (la Diavola), Mamma Lupo, tutt’altro che arrendevole e silenziosa – e come la convivenza necessiti di regole (la legge del Branco) da seguire e di partecipazione attiva alla comunità. E insegna anche che “cuor leale e lingua cortese fanno strada” (questo è Kaa; un po’ lontano dal serpentone ipnotico che canta “Credi in me”… o no?).
Sono messaggi un po’ datati? Forse lo sono – i libri (il primo e il secondo) sono in fondo la raccolta di alcuni racconti pubblicati a fine ‘800 – ma penso che ancor oggi abbiano la loro validità.
Specialmente in un mondo – come il nostro – in cui troppo spesso la diversità (di opinioni, di fede, persino di tifo) sta diventando una occasione di contrasto e odio, più che di arricchimento. Dimenticando che, sotto sotto… siamo di uno stesso sangue, fratellino, tu ed io.
mentre leggo queste tue parole sento blob e la sua selezione di perle del signor Calderoli. che tristezza.
Eh, mrka, in fondo siamo di uno stesso sangue anche con lui. Ma a certuni servirebbero delle trasfusioni… 😉