Libertà vo cercando…

 
 
Libertà vò cercando ch’è si cara
come sa chi per lei vita rifiuta
(Dante Alighieri).
 
Inizio subito col dire che, sebbene questa frase sia stata usata, insieme alle rose rosse, dai “blog in rosso per la Birmania”, e ora potrebbe essere legittimamente utilizzata anche in relazione al Tibet, qui non si parla di questo.
No, si tratta di una “libertà” molto più personale, forse più “leggera”, ma non trascurabile.
 
Ieri sera, nei commenti al primo post del Trìspito (che si intitolava “10 ragioni per NON aprire un blog”, riprendendo un mio post che Effe pubblicò su Herzog nel giugno 2003), Varasca  scriveva:
 
ah, la curiosità!
:-)))
sì, me lo ricordo questo post da effe…
scrivevo quassù forse da un annetto, e mi avevi fatto pensare un tot, come adesso. non sapevo assolutamente nulla, non sapevo che stavo effettivamente (scusa, devo usare quel verbaccio là) bloggando, non sapevo nemmeno se avevo visitatori, e leggendovi imparavo qualcosetta. a pensarci, ho avuto veramente culo a capitare all’ufficio postale e da lì, per rimbalzi, a tutta una scrittura che ignoravo. ero incredulo, sai? "come fa a esserci tanta buona lingua, ché nei giornali e nelle bocche alla tele manca?"
colpa mia, non solo non l’ho mai cercata, ma direi che se mi capitava di imbattermi in qualcosa dal sapore "letterario", cambiavo strada.
piccoli passi. timore di indigestione, per occhi poco abituati alle parole.
beh, tu poi, riparata dagli aculei, alla fine ci hai lasciato giù una bella montagnetta di polvere di polpastrelli 😉
evviva questa libertà, finché ci va.
 
Spero mi perdonerà se, anziché rispondergli lì, lo faccio qua.
 
Le dieci ragioni per non aprire il blog erano delle “libertà da” (dal counter, dall’ansia da prestazione, dall’immagine, dagli schemi…). La ragione per aprirlo, poi, era una “libertà di”. Di esprimersi nel modo che ci è più congeniale, senza necessità di dover adattarsi all’ambiente arredato da un altro padrone di casa – questa, a mio parere, è una delle difficoltà dei blog collettivi, e della loro durata limitata nel tempo, a meno che non assumano caratteristiche meno personali (ma questa è un’altra storia) – perché il blog è costruito a nostra misura.
 
Ecco, credo che la libertà (finché ci va) sia l’unico motivo valido per tenere aperto un blog. Proprio per questa libertà, io quando ho aperto ho fatto alcune scelte.
Quella di non mettere un blogroll, ad esempio; quella di non tenere uno “schema fisso” di pubblicazione – tanto ho l’ispirazione lenta – né avere un tema particolare (anche quando aderii al Filter misi “altro” come categoria di blog).
 
Questo è molto più facile, paradossalmente, quando il blog è un po’ nascosto, come questo. Diventa più difficile quando il blog è in vista, quando oltre alla libertà si iniziano a sentire le responsabilità e il peso delle aspettative altrui.
Quando ti “sembra male” lasciare i tuoi lettori – che tornano e protestano per la tua mancanza – senza niente di nuovo da leggere, e scrivi più per aggiornare la pagina che per voglia di farlo. Quando ti senti condizionato nelle cose che scrivi, perché pensi a come reagirebbe chi ti legge.
Quando, insomma, inizi a non sentirti più “libero di”, ma cominci a pensare che vorresti “liberarti da”.
 
Ovviamente io alcuni di questi pericoli non li corro proprio, ma penso che, se mai arrivasse questo momento – e cioè il momento in cui la libertà dovesse pendere dal lato del “non blog” – io il blog lo chiuderei.
 
Per una scelta di libertà, che è “finché ci va”.
Questa voce è stata pubblicata in trispito. Contrassegna il permalink.

10 risposte a Libertà vo cercando…

  1. metallicafisica ha detto:

    La fretta di fare limita anche la libertà, a volte.Tu non sei un tipo “ansioso”. Siamo simili ma così diverse, quasi il diavolo e l’acquasanta (non voglio sapere chi è chi:))))… Secondo le tue “regole” avrei dovuto smettere di “bloggare” dopo un mese. Invece sono quasi a 5 anni (non è detto però che a maggio non chiuda (Effe mica puo’ essere l’unico blog morto a un lustro preciso:). Ma lo faccio solo e semplicemente perché mi piace. E questo sia una motivazione sufficiente. Discuto continuamente con Max che mi dà indicazioni su come LUI vorrebbe io, nzi MF mandasse avanti i lblog. Ma poi non sarebbe più mio, confusione e commentatori squinternati compresi. Non dico che il blog sia come un figlio perché direi una scempiahine, e nemmeno che mi rispecchi troppo. Molte persone credo che, incontrandomi si aspettavano una specie di buffona e son rimaste deluse. Va bene così. Il blog deve essere se stesso. Ma finché ci sarà voglia di scriverci, di disegnarci, di scarabocchiarlo più o meno regolarmente ci sarà. E guai a te se chiuderai. Ti mangerò davvero, altro che come quando eravamo nella pancia di mammà (tu la tua, io la mia:)*****

    ps: scusa la lunghezza e gli eventuali strafalcioni ma gli occhiali li recupererò a Pasqua o forse forse domani:)

  2. e.l.e.n.a. ha detto:

    non siamo qui a timbrare un cartellino, nè, tanto meno, a offrire prestazioni (checché se ne possa dire!)

    concordo appieno sul post e sul concetto di libertà.

  3. riccionascosto ha detto:

    Le mie “regole”, Sorellona? Io non ne ho, almeno non penso di averne. Anzi, cerco proprio di scrivere solo quando e se mi va. E quello che mi piace; se non piace agli altri, pazienza ;).
    A volte, la sorpresa è che piaccia ad altri più che a me :))

    E.l.e.n.a., lo sapevo che eri d’accordo (il sette è sette, che diamine! 🙂 )

  4. varasca ha detto:

    perdonata 🙂
    e che la SignoraDelleReti ci protegga dal GiogoDellaRosa del piccolo principe, almeno quassù!

  5. riccionascosto ha detto:

    Ora però spiegamela, quella del GiogodellaRosa. Vuoi dire che non dobbiamo sentirci responsabili del nostro blog? 😉

  6. varasca ha detto:

    responsabili del proprio spazio sì, del gradimento degli ospiti (o meglio di TUTTI gli ospiti) un po’ meno…

  7. riccionascosto ha detto:

    Io comunque alle cortesie per gli ospiti ci tengo.
    Son fatta così, che ci vuoi fare. Riccio sì, ma ospitale.
    Dopotutto, sono siciliana 🙂

  8. varasca ha detto:

    che bello! un’altra! oh, ma in rete sto scoprendo tanti siciliani, di cui tanti nel tango, è fantastico!
    o isola triangola, aspettami che la voglia di scoprirti s’accresce con costanza!
    (e devo decidermi, anche, però…)

  9. riccionascosto ha detto:

    Varasca, sì, in rete siamo parecchi (anche se io in Sicilia non ci vivo da un po’, e non ballo il tango. Non ancora, forse, se come dice la mia amica Brioche “non sei tu che vai al tango, ma il tango che viene da te”. Quindi, in futuro, chissà)

  10. aitan ha detto:

    libero blog in libera rete
    (più o meno)

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.