Operamondo

Opera miracoli viaggiando a bordo di una 128 sport, blu scuro. Che nella nebbia nemmeno la vedi bene, che nella nebbia bastano pochi metri a far iniziare e finire tutto il tuo Mondo (Matteo)
 
Inizia così “Operamondo”, un racconto collaborativo potenzialmente infinito, come lo ha definito Matteo nella pagina d’apertura del wiki  in cui il racconto sta prendendo corpo.
Ci pensavo stamattina, mentre venivo al lavoro, a bordo del mio 125 nero.
Due ruote anziché quattro, e una nebbiolina leggera che più che avvolgere, attenuava i contorni del mondo circostante.
Inizia così, e non è dato sapere la direzione in cui si muoveranno gli autori che lo compongono, se torneranno indietro a ripercorrere strade già tracciate da altri o seguiranno percorsi diversi, vagando nella nebbia.
Io ho seguito il filo dei miei pensieri, e non so bene dove sono arrivata:
 
“Opera” fu la prima parola che disse, al suo medico e amico, quando gli riferì il risultato degli esami. Qualsiasi cosa era meglio dell’inazione, di stare lì ad aspettare il corso degli eventi. Voleva solo avere tempo, il tempo di mettere le cose a posto, di predisporre tutto per il meglio. Ora che si trovava avvolto dalla nebbia, tutto però gli sembrava meno chiaro. Non era più certo che quella fosse la giusta soluzione, o che lasciarsi andare e sparire fosse davvero un male. Guardava la nebbia, fuori dal finestrino, per cercarvi una luce e trarre da essa una direzione, ma era come se, con la nebbia, tutti i punti fermi della sua vita fossero fuori dalla sua portata. Tutto era sfocato: il futuro, il passato, perfino i confini di quello che, fino ad allora, era stato il suo mondo.
 
Poche e semplici regole, per chi vuole fare un pezzetto di strada nella nebbia, si trovano qui  e sarebbe il caso di seguirle, come si fa con le luci di chi fa strada in analoghe circostanze.
Una cosa è certa, però: dove finirà.
 
Nel mondo.
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15 risposte a Operamondo

  1. metallicafisica ha detto:

    Caspita! Sta prendendo corpo, il progetto…

    Sorellona…mi piace molto il tuo intervento, ma in questo momento sono per l’inazione più assoluta. Vabbè, non mischiamo il sacaro col profano, ora mi leggero’ tutto lo scritto finora pubblicato:)*

  2. riccionascosto ha detto:

    Infatti, sta prendendo corpo ed emergono cose interessanti, dalla nebbia.

    (però fossi in te un pensierino ce lo farei. Magari a rate…) :))))*

  3. metallicafisica ha detto:

    lo sto facendo, il pensierino…:)*

  4. Effe ha detto:

    è un invito a mettersi all’Opera?

  5. riccionascosto ha detto:

    Se fosse un invito, lei l’ha già accolto, Herr (e con un O per A di ispirazione divina, per giunta)

    Sorellona, :)*

  6. anonimo ha detto:

    Io mi sono risvegliata dal torpore di questi ultimi mesi e mi sono “operata”

  7. riccionascosto ha detto:

    Ben operata, Madame… sveglia ma sognante 😉
    (Parigi… un sogno)

  8. Giocatore ha detto:

    Ma grazieeeee 😉
    Bravissima!!

  9. riccionascosto ha detto:

    Ma pregooo! 🙂

    (Bravissima perché?)

  10. aitan ha detto:

    Opera davvero interessante e bello il tuo intervento
    (ma come si può ottenere la password per essere introdotti a questo mondo?)

  11. riccionascosto ha detto:

    Opera con cognizione, aitan, e dall’inizio alla fine essa ti schiuderà il mondo
    (ma se ciò non fosse chiaro, segui il link; la password è lì, “operamondo”)

  12. aitan ha detto:

    opera buona facesti per me,
    grazie,
    corro a improvvisare quacosa
    che rappresenti un po’ il mio mondo

  13. Flounder ha detto:

    ma quanto tempo, quanto tempo ci vuole per fare tutto e anche la vita fuori?

  14. anonimo ha detto:

    Io non lascerei mai che qualcuno metta le proprie manacce unte di pane e soppressato nelle cose che scrivo io. Ma è perché non sono ancora avanzato sulla via della tolleranza.

    tamas

  15. riccionascosto ha detto:

    opera buona non la mia, aitan, ma l’idea di Matteo, e la tua improvvisazione. Si sente davvero, il respiro del tuo mondo.

    Flo’, no, non c’è tempo per tutto. La vita vera, però, al primo posto.

    Tamas (benvenuto, intanto), ma la soppressata è buonissima, e la condivisione aumenta il gusto. Ad ogni modo, non è che qualcuno metta le mani sugli scritti altrui; è come un impasto comune, in cui ciascuno mette il suo ingrediente. Il risultato è una macedonia, un pasticcio (in senso culinario), ma saporito. Almeno per me.

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